Le metropolitane
“A Roma le metropolitane non si possono fare perché, come tiri una picconata, escono fuori i cocci!”
Questa ed altre domande sono quelle che più spesso si sentono dire dai romani. In effetti, la storia della metropolitana di Roma non è né semplice né lineare.
I lavori della prima metropolitana partirono nel 1937, con la costruzione del primo tronco Termini-EUR, oggi facente parte della linea B, e furono completati solo il 10 febbraio 1955 con la fine della seconda guerra mondiale e la ricostruzione post-bellica. Sebbene la tratta servisse delle zone ancora disabitate (l’EUR non era altri che il residuo di un passato che si voleva dimenticare) il servizio fu immediatamente apprezzato dai romani al punto tale che si attivò, nell’estate del 1956, il servizio Termini-Lido, sfruttando la connessione con la già esistente ferrovia Roma-Lido (attivata nel 1924).
Solo nel 1964 la Capitale ottenne i fondi per la costruzione della seconda linea, nella tratta Ottaviano-Anagnina, che si conclusero, con non poche difficoltà, solo il 16 febbraio 1980. Era nata la Metro A, la più rapida e la più moderna. Il Piano Regolatore Generale (PRG) del 1962 prevedeva una rete a quattro linee, ma si riuscì solamente a completare lo schema ad “X” con l’attivazione, nel 1990, della tratta Termini-Rebibbia della Metro B e nel 2000, con il prolungamento della linea A a Battistini.
In tempi più recenti, con l’approvazione del nuovo PRG del 2008, è stato confermato lo schema a quattro linee e si sono avviati i lavori per la Metro C, da Monte Compatri/Pantano sino a San Giovanni, inaugurata per tratte dal 2014 al 2018. In ultimo, sono attualmente in costruzione i 3 chilometri residui della tratta San Giovanni-Colosseo, i cui cantieri sono stati aperti nel 2013: l’apertura è prevista nel 2025.
“Se a quasi 100 anni di distanza dalla prima linea siamo ancora a questo punto, che senso ha costruire le metropolitane?”
I sistemi di trasporto ad impianti fissi, come le metropolitane, permettono di abbattere enormemente i costi generalizzati del trasporto. Sebbene le metro ipogee richiedano un notevole finanziamento iniziale, esse godono di una vita tecnica molto più lunga, di efficienza d’uso delle risorse, di maggiore produttività del personale e, soprattutto, di un’imbattibile velocità e confort di spostamento che si traduce in prezioso tempo risparmiato dai pendolari. L’uso della metropolitana porta con sé ulteriori benefici indotti, non immediatamente monetizzabili, che riguardano la riduzione della congestione stradale, quindi degli incidenti e delle morti in strada, delle emissioni di CO2 e di polveri sottili. Tutto questo significa innanzitutto una migliore qualità della vita per tutti.
Come potrete leggere dalle nostre FAQ, i motivi per cui non si è fatta la metropolitana a Roma sono perlopiù di tipo politico, non di natura tecnico-economica. Con MoveteRoma, la rete della metropolitana di Roma si espande, passando dai 60 chilometri attuali a oltre 170. I nodi di scambio tra linee della metropolitana e con le ferrovie urbane (FL) si moltiplicano, aumentando la capillarità della rete e la flessibilità del servizio.